Crisi? Macché, c’è l’ebook!
Navigando su internet alla ricerca di notizie interessanti sullo stato di salute dell’editoria e sulle iniziative legate al mondo dei libri mi sono imbattuto nel sito dell’AIE (Associazione Italiana Editori) e in una nobilissima iniziativa dal nome #ioleggoperché. Così, cercando di capire come funziona l’evento, già alla sua seconda edizione, e visitando il sito dedicato mi sono venute in mente, immediatamente, due cose: la prima è che, personalmente, #ioleggoperché altrimenti la vita non basta, e ho anche pensato di scriverlo nel social wall, la sezione accessibile agli utenti e dedicata ai post sul tema, la seconda – riflessione di natura un pizzico più critica – è che l’iniziativa non ha trovato il modo di coinvolgere le pubblicazioni digitali. Una leggerezza o una svista, credo, almeno rispetto ai dati emblematici e confortanti che ho potuto dedurre da un interessantissimo articolo – clicca qui per leggerlo – scovato nella sezione news dello stesso sito dell’AIE.
Articolo che il mio subconscio ha presto riassunto così: crisi? Macché, c’è l’ebook! Il pezzo parla infatti di un’editoria in ripresa, di numeri eloquenti e di un cambio di gusti e di passo da parte dei lettori italiani. Ma il dato sulla ripresa, si legge, non è spiegabile se non attraverso il contributo determinante dell’editoria digitale, in netta ascesa rispetto agli anni precedenti (+ 25,9%) e capace di trainare l’intero comparto editoria fuori dalle sabbie mobili e da un ormai incistato pessimismo generale. Leggendo, ho pensato subito all’immagine di un potente fuoristrada dalle ruote robuste, il libro a prescindere dal supporto, che non ha difficoltà a incedere spedito in mezzo a un deserto – la crisi – che si sta lasciando alle spalle. Ma il punto non è questo, perché ho pensato anche che, alla luce di certi numeri, ha sempre meno senso distinguere tra digitale e carta, ce lo siamo detto a Bologna ed è stato il baricentro di un intero workshop. Anche perché la parola digitale, forse, non andrebbe riferita al supporto di lettura ma soprattutto a un modo nuovo di approcciarsi a tutto il processo produttivo e di diffusione, anche del libro cartaceo. La distinzione tra libro ed ebook, invece, è una forma di puntiglio controproducente soprattutto per chi a questa smania di differenziazione sembra essere parecchio affezionato.
In ogni caso, a me l’articolo è piaciuto, o meglio, mi ha confortato, così come l’idea di fondo di #ioleggoperché. Sembra che gli italiani leggano di più, come sembra però che alcuni strumenti di perdizione quali tablet e smartphone stiano servendo da supporto e ausilio per portare i libri ovunque, per far aumentare la voglia di leggere anche in tempi in cui, si dice, non legge più nessuno. Personalmente, in un’epoca di stime catastrofiche e ossessioni legate alla mania di apporre etichette nominali e distinguo a ogni cosa, il dato che l’Italia legge di più rispetto all’anno precedente mi ha rincuorato, così non aggiungo altro e vi invito a leggere l’articolo. Attaccarsi a come, perché e dove si legge di più, venendo da un periodo in cui si legge troppo poco, è una questione meno interessante e utile, credo, rispetto a capire come assecondare e cavalcare la bontà di certi numeri.
Tornando al modo in cui ho scoperto l’articolo, bene, mi piacerebbe capire se #ioleggoperché dia la possibilità di donare alla causa un qualsivoglia libro, in ogni supporto. Non per trovare difetti, l’idea è di per sé straordinaria e ben riuscita, e questo potrebbe essere solo uno spunto per allargarla, un consiglio per le prossime edizioni. Leggere di più, diffondere la cultura, creare biblioteche anche digitali – qui il distinguo aiuta per evitarlo in futuro – e con alcuni titoli accessibili ai dipendenti sui luoghi di lavoro, ai fruitori degli spazi pubblici, agli studenti di scuole e atenei. Abbiamo già visto quanto sia semplice scrivere, pubblicare e vendere con StreetLib, e vogliamo credere che sia altrettanto facile per tutti e con il contributo di tutti aumentare la circolazione dei libri, fare rete, e creare biblioteche ancora più grandi a prescindere dal supporto, e sempre nell’ambito di iniziative così meritorie.
Interessante. Si può avere l’embed code? Vorrei inserirlo nella page News del mio sito.
Ciao Giovanna, innanzi tutto grazie per l’interesse. Più che “embeddare”, potresti copiare il link nel post in cui citi il nostro pezzo. Emanuele